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Secondo il primo sondaggio pubblicato dopo il primo turno delle presidenziali argentine, Sergio Massa vincerebbe il ballottaggio del prossimo 19 novembre. Il sondaggio è di Proyección Consultores di Santiago Giorgetta, che alla vigilia del voto aveva previsto il vantaggio del candidato peronista sull’anarco libertario anche se non nella misura in cui poi si è realizzato.

La rilevazione demoscopica, precedente alla decisione di Bullrich e Macri di PRO di appoggiare seppur a titolo personale, Milei, assegna a Sergio Massa dieci punti di vantaggio sul suo avversario. Il candidato di Unión por la Patria (UxP) ottiene il 44 per cento dei voti, contro il 34 per cento di Javier Milei di La Libertad Avanza (LLA). Se si sottraggono coloro che dicono che non andranno a votare e quelli che voteranno scheda bianca, Massa supererebbe di gran lunga il 50 per cento richiesto per vincere. L’appoggio di Bullrich e Macri a Milei era nell’aria, ma è stato reso pubblico ieri. Nei prossimi giorni, sarà possibile valutare quale apporto in termini di voti potrà portare al candidato di estrema destra.

Il sondaggio misura anche l’effetto di attrazione di nuovi voti da parte del vincitore della tornata elettorale, favorita dall’instabilità che Milei ha dimostrato nei giorni seguenti al voto, a fronte della condotta da parte di Massa ha agito con serenità e senza alti e bassi.

Secondo la rilevazione, il 15 per cento di Juntos por el Cambio (JxC) voterebbe Massa-Rossi; una percentuale un poco superiore, il 24 per cento, sceglierebbe Milei, mentre più della metà non ha ancora deciso come schierarsi (22 per cento), voterà scheda bianca (19 per cento), o non andrà a a votare (22 per cento). Detto ciò, appare chiaro che il 63 per cento degli elettori di Juntos por el Cambio sarebbe per la neutralità tra Massa e Milei, mentre il candidato di estrema destra avrebbe bisogno dell’80 per cento dei voti di Bullrich per poter essere eletto presidente.

Quanto a Massa, quasi la metà degli elettori di Juan Schiaretti, governatore di Córdoba, la seconda provincia più popolosa dell’Argentina, che ha ottenuto quasi il 7 per cento, più di 900.000 voti, sceglierà Massa. Il sondaggio, infatti dice che il 42 per cento lo preferirà al ballottaggio, mentre solo il 10 per cento voterà Milei. Il resto non ha ancora deciso o non andrà a votare. Mentre il 60 per cento di chi ha votato la candidata di sinistra Miriam Bregman, il 3 per cento dei voti espressi domenica, dice che voterà per Massa.

La scelta di Patrizia Bullrich e dell’ex presidente Mauricio Macri di sostenere Javier Milei ha creato una frattura in Juntos por el Cambio per l’avversione della parte più moderata dell’alleanza che ha governato l’Argentina tra il 2015 e il 2019. Alla fine, Bullrich ha dovuto precisare che il suo sostegno era una decisione “individuale” e che altri rappresentanti del partito sono liberi di scegliere.

La reazione da parte dei rappresentanti dei radicali, l’altra forza politica che fa parte di Juntos por el Cambio, non si è fatta attendere. Gerardo Morales e Martín Lousteau hanno messo fine alla loro relazione politica con Mauricio Macri e Patricia Bullrich, che hanno accusato di tradimento per l’accordo con Javier Milei. “Hanno preso una decisione unilaterale, questo è abbandonare Juntos por el Cambio. Quelli che se ne vanno sono loro”, hanno detto. Successivamente è stato reso pubblico un documento in cui il partito dichiara la sua neutralità di fronte al ballottaggio, ma in cui Milei è definito “fascista”. Anche il vice di Bullrich nella campagna per le presidenziali, nonché sindaco uscente di Buenos Aires, Horacio Rodríguez Larreta, ha preso le distanze da quello che ha definito “un salto nel buio” e si è unito alla neutralità dei radicali dell’UCR.