In Argentina, nella prima metà dell’anno, la povertà è salita al 52,9% e ha raggiunto i 24,9 milioni di persone in tutto il paese. L’indice è aumentato di 11,2 punti percentuali rispetto alla fine anno scorso e di 12,8 punti rispetto allo stesso periodo del 2023, ha riferito l’Indec, l’istituto di statistica. L’indigenza, nel frattempo, è salita al 18,1%.
I dati ufficiali diffusi danno conto di un peggioramento del tasso di indigenza. Da essi risulta che il 18,1% della popolazione dell’intero paese non ha potuto coprire i bisogni alimentari di base, il che riguarda 8,5 milioni di persone. E segna anche un marcato aumento rispetto agli ultimi indici.
Questa pubblicata oggi è la prima misurazione del governo di Javier Milei. Rispetto a un anno fa, 6,2 milioni di argentini si sono aggiunti a coloro che con il loro reddito non hanno potuto acquistare il paniere di base totale di cibo e servizi di base. E la popolazione che non è riuscita a coprire il valore del paniere alimentare di base, nonostante i piani di assistenza sociale, è aumentata di 4,2 milioni.
All’inizio della sua consueta conferenza stampa, il portavoce presidenziale Manuel Adorni ha criticato le precedenti amministrazioni e ha descritto Milei come un “salvatore”, assicurando che se il presidente e la sua squadra non avessero “evitato l’iperinflazione”, la povertà sarebbe salita al 95%.