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Il regime di Daniel Ortega e Rosario Murillo ha accusato un’università gesuita in Nicaragua di terrorismo e ha ordinato la confisca di tutti i suoi beni. Si tratta dell’UCA, Universidad Centroamericana di Managua, una delle più importanti università del paese, l’ultimo centro di pensiero indipendente rimasto in Nicaragua, fondata su iniziativa di imprenditori il 23 luglio 1960 in Nicaragua dalla Compagnia di Gesù, come “un’istituzione educativa senza scopo di lucro, autonoma, di servizio pubblico e di ispirazione cristiana”Il provvedimento ha comportato la confisca di tutti i suoi beni.

La dirigenza dell’ateneo ha fatto sapere di aver ricevuto il 15 agosto un provvedimento con il quale si notifica “il sequestro di beni immobili, mobili, denaro in valuta nazionale o straniera dai conti bancari”.  L’UCA afferma che queste disposizioni sono state prese “in corrispondenza di accuse infondate che l’Università Centroamericana ha funzionato come un centro di terrorismo, organizzando gruppi criminali”. Avvisa “che sospende da oggi tutte le attività accademiche e amministrative, fino a quando non sarà possibile riprenderle in modo ordinario.”

L’UCA è considerata l’ultimo centro di pensiero indipendente rimasto in Nicaragua, e una delle università più importanti del paese. Vi studiarono almeno tre dei figli di Daniel Ortega e Rosario Murillo, e lo stesso Ortega ha frequentato un semestre nel 1963 prima di unirsi alla guerriglia sandinista.

Durante le proteste popolari del 2018, l’UCA è diventata un rifugio per gli studenti perseguitati, e un attore politico nei tentativi di dialogo tra l’opposizione e il governo. Il suo rettore José Idiáquez faceva parte del gruppo di negoziatori del “Diálogo Nacional” negli anni 2018 e 2019. Dall’aprile 2018, la repressione del regime contro l’UCA è aumentata come rappresaglia dopo il ruolo svolto dall’istituzione e dai suoi studenti nella ribellione in Nicaragua.

Al link, una corrispondenza da Managua del 2018 e una intervista alla redattrice capo della rivista Envio, che in seguito ha cessato le pubblicazioni per la repressione del regime 

Ortega sulle orme di Somoza. Corrispondenza da Managua