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In un messaggio alla nazione diffuso attraverso la televisione nella serata di domenica, la presidente peruviana Dina Boluarte ha annunciato che, se questo lunedì il Congresso non riconsidera di anticipare le elezioni al 2023, presenterà due iniziative di legge dell’esecutivo. “Le autorità che rappresentiamo, ha detto Boluarte,  hanno il dovere di prendersi cura di tutti i peruviani e i peruviani. (….) Ecco perché annuncio che se questo non accade, l’esecutivo presenterà due iniziative con urgenza. La prima è discutere una riforma costituzionale in modo che le elezioni vengano fissate senza dubbio quest’anno, il primo turno in ottobre e un secondo, se del caso, a dicembre”.

La presidente peruviana, in carica da soli due mesi, ha precisato che “la proposta comporta la possibilità di ridurre la durata dell’incarico presidenziale, dei membri del Congresso e dei rappresentanti del parlamento andino, e che il presidente della Repubblica convochi le elezioni per la seconda domenica di ottobre 2023″.

Il secondo disegno di legge che presenterà nel caso il Congresso non voti l’anticipo delle elezioni nel 2023, è la “riforma totale della Costituzione del 1993”, voluta da Alberto Fujimori, uno degli obiettivi delle manifestazioni che da due mesi hanno posto in ginocchio il Perù, assieme a quello delle elezioni subito.

Con il suo messaggio alla nazione, Boluarte ha affermato che “i membri del Congresso devono capire la loro responsabilità storica, domani (oggi) hanno la possibilità di guadagnare la fiducia del Perù venendo incontro a questa richiesta tanto attesa dal paese. Votate per il Perù, a favore del paese, anticipando le elezioni per il 2023, e diciamo a tutto il Perù con la più alta responsabilità che ce ne andiamo tutti”.

Intanto sabato si è registrata la prima vittima delle manifestazioni nella capitale che porta a 65 il numero dei morti da quando Boluarte ha sostituito Pedro Castillo, autore di un auto golpe a causa del quale era stato destituito dal Congresso. “Non un altro morto, Dina assassina”; “Vogliamo dignità, Dina dimissioni ora”, sono stati alcuni degli slogan della manifestazione che è iniziata come una festa popolare con band musicali, fino a quando un gruppo di incappucciati è avanzato intorno al Congresso, fortemente protetto da corpi antisommossa, scatenando violenti scontri che hanno lasciato persone ferite.

Boluarte non ha fatto cenno alla morte di Víctor Santisteban Yacsavilca, il manifestante che ha perso la vita durante le proteste nel Cercado de Lima, nel mezzo di una convulsione sociale che – dopo 52 giorni di governo di Boluarte- non dà segni di calmarsi. La presidente non ha fatto ricorso ai social media per presentare le condoglianze alla sua famiglia, e ha difeso i poliziotti che hanno affrontato i manifestanti in diverse regioni del Perù.