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Manca un mese al primo turno delle elezioni presidenziali brasiliane e l’ultimo sondaggio di Datafolha registra una diminuzione della distanza tra l’ex presidente Luiz Inácio Lula da Silva e il suo diretto avversario Jair Bolsonaro. La rilevazione avviene dopo il dibattito televisivo in cui Bolsonaro ha accusato Lula di essere un corrotto, costringendo l’ex presidente sulla difensiva.

Pur perdendo due punti rispetto al sondaggio precedente, Lula si attesta al 45% delle intenzioni di voto mentre Bolsonaro è fermo al 32%. La nuova rilevazione, che ha un margine di errore di due punti percentuali, rende probabile il ricorso ad un secondo turno il 30 ottobre, dove la sinistra vincerebbe con il  53% contro il 38% che andrebbe a Bolsonaro.

La nuova indagine demoscopica costituisce certo un cambiamento rispetto al precedente sondaggio, quando sembrava possibile una vittoria al primo turno da parte di Lula. Se poi la tendenza all’avvicinamento dei due contendenti continuasse nelle settimane che mancano al voto, una vittoria di misura da parte di Lula potrebbe essere non riconosciuta da parte dell’ex capitano in congedo, che spesso ha attaccato il sistema elettorale brasiliano basato sul voto elettronico, accusandolo, senza mai portare prove, di consentire frodi a favore del candidato di centro sinistra.

Nella rilevazione precedente pubblicata il 18 agosto, Lula aveva il 47%, ed il suo attuale calo si spiega con il parallelo aumento della percentuale attribuita all’altro candidato di centro sinistra Ciro Gomes, molto critico con Lula che accusa di essersi fatto corrompere. Gomes, che nel ballottaggio delle precedenti elezioni presidenziali aveva preferito partire per Parigi pur di non votare Fernando Haddad, candidato del Partito dei Lavoratori, ora passa dal 7% al 9% nelle intenzioni di voto, ed è al terzo posto.

Al quarto posto la senatrice e candidata del centrista Movimento Democratico Brasiliano (MDB), Simone Tebet, che aumenta di 3 punti percentuali e si attesta al 5% avendo di fatto vinto il dibattito televisivo con le sue critiche nei confronti dei due maggiori contendenti.

Se Lula perde consensi a favore del centro sinistra di Ciro Gomes, Bolsonaro non decolla nelle intenzioni di voto anche con le recenti misure di aiuto economico varate dal suo governo a favore delle vaste aree di povertà esistenti nel Paese.

Nonostante il carattere chiaramente elettorale delle misure economiche adottate da parte di Bolsonaro, per altro destinate a cessare a fine anno, l’aumento da agosto degli aiuti sociali da 400 a 600 reais (circa 110 dollari) al mese consentito dal suo programma Auxilio Brasil, le agevolazioni ai camionisti privati, sua base elettorale tradizionale, e la riduzione delle tasse sui carburanti non hanno influito sull’intenzione di voto, frustrando le aspettative degli strateghi della sua campagna presidenziale.