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Sono almeno 22 i giornalisti nicaraguensi, critici del regime di Daniel Ortega, che sono stati dichiarati “traditori della patria” e spogliati della loro nazionalità, un provvedimento che attualmente riguarda un totale di 317 persone alle quali la dittatura nicaraguense ha anche confiscato ogni bene.  Lo ha fatto sapere giovedì 16 febbraio il movimento Giornalisti e comunicatori indipendenti del Nicaragua (PCIN), respingendo “l’escalation repressiva del regime di Daniel Ortega e Rosario Murillo”.

Oggetto del provvedimento di mercoledì, Carlos Fernando Chamorro, vincitore del 38° Premio di Giornalismo Ortega y Gasset e direttore di Confidencial e Esta Semana; Wilfredo Miranda, collaboratore in Nicaragua del giornale spagnolo El País e vincitore del Premio Iberoamericano di Giornalismo Re di Spagna 2018; i direttori dei media digitali Lucía Pineda (100% Noticias), Luis Galeano (Café con Voz), Jennifer Ortiz (Nicaragua Investiga), Patricia Orozco (Onda Local), Manuel Díaz (Bacanal Nica), Álvaro Navarro (articolo 66), David Quintana (Boletín Ecológico), Aníbal Toruño (Radio Darío), Santiago Aburto (BTN Noticias) e Jimmy Guevara (Criterios).  Colpiti anche i comunicatori Sofía Montenegro, Silvia Nadide Gutiérrez e Camilo de Castro Belli, figlio della poetessa Gioconda Belli, alla quale è stata tolta la nazionalità.

PCIN  ha anche ricordato che “in precedenza il regime aveva applicato la misura di spoglio della nazionalità nicaraguense ai colleghi politici rilasciati: Miguel Mendoza, Miguel Mora, Manuel Antonio Obando, Wilberto Artola, Sergio Cárdenas, Cristiana Chamorro e Juan Lorenzo Holmann” quest’ultimo direttore generale del giornale La Prensa. “Imponendo la legge della giungla, continua il comunicato di PCIN, Ortega e Murillo stanno scavando la propria tomba per mostrare l’enorme debolezza politica del loro regime”.

L’articolo 15 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, ricorda PCIN, stabilisce che ogni persona ha diritto alla nazionalità e che nessuno “sarà privato arbitrariamente della sua nazionalità. Da questa organizzazione esprimiamo la nostra solidarietà per ciascuna delle vittime di questa nuova azione arbitraria e lontana da ogni legalità, norme e convenzioni internazionali”.

Carlos Fernando Chamorro ha affermato in un video che con tutte queste “azioni criminali”, che sono vietate in modo tassativo dalla Costituzione, “i dittatori Ortega e Murillo stanno riaffermando che, da molti anni, il Nicaragua ha smesso di essere una società in cui la legge e la Costituzione sono rispettate per imporre solo la legge della vendetta, il capriccio e l’odio contro i cittadini che aspirano a vivere in una società libera e democratica”.