‭+39 348 1509472‬ claudio@madricardo.it

Il progetto prevedeva la costruzione di un grande canale lungo 278 chilometri che attraversa il sud del paese, da est a ovest, per consentire il passaggio di una nuova generazione di navi portacontainer. Il suo successo sarebbe stato assicurato dal fatto che il Canale di Panama è ormai saturo e non è sufficiente a far transitare tutto il traffico marittimo. Il percorso scelto avrebbe dovuto attraversare il lago di Cocibolca, noto anche come il Grande Lago del Nicaragua, per raggiungere Punta Gorda. Nel parlarne, le autorità nicaraguensi lo avevano definito “il più grande progetto di ingegneria civile della storia”, di cui avrebbero beneficiato cinquantamila persone con nuovi posti di lavoro per i cinque anni previsti per la costruzione, mentre altre duecentomila sarebbero state impiegate una volta che il canale fosse entrato in funzione. Le stime economiche si spingevano a prevedere per il povero Nicaragua addirittura il raddoppio del suo prodotto interno lordo (PIL).

Così, il 22 dicembre 2014, Daniel Ortega si era fatto riprendere dalle telecamere in compagnia dell’uomo d’affari cinese Wang Jing, presidente del gruppo Hong Kong Nicaragua Canal Development (HKND), responsabile del progetto del Grande Canale Interoceanico del Nicaragua, per benedire l’inizio dei lavori di costruzione. Un grande giorno, in cui la stampa nicaraguense aveva parlato di un progetto del valore di circa 50.000 milioni di dollari, uno dei più importanti nella storia del paese.

Tanto tempo è passato dall’inaugurazione ma nulla si è fino ad ora visto delle strade moderne promesse, nulla della costruzione dei due aeroporti, dei due porti in acque profonde, dei laghi artificiali, chiuse o complessi turistici che il progetto prevedeva. Nel frattempo, la Borsa di Shanghai nel maggio dello scorso anno ha espulso dal mercato borsistico la società Beijing Xinwei Technology Group Co., Ltd. (Xinwei Group) e il suo presidente, Wang Jing, che da qualche tempo navigava in pessime acque economiche, per cattive pratiche. Per consentire la costruzione del Grande Canale Interoceanico del Nicaragua, l’Assemblea Nazionale aveva approvato la legge 840, chiamata “Legge speciale per lo sviluppo delle infrastrutture e dei trasporti del Nicaragua”, una norma che, secondo molti critici del progetto, aveva ceduto la sovranità nazionale all’uomo d’affari Wang Jing.

Allora notizia aveva colto di sorpresa i contadini del sud del Nicaragua, che si erano organizzati per testimoniare la loro contrarietà a un progetto concepito senza consultare gli abitanti di quella zona, compresi i popoli indigeni. Le maggiori critiche riguardavano gli espropri che sarebbero stati resi necessari e l’impressionante impatto ambientale che la realizzazione del canale avrebbe comportato. Intanto, in attesa di un avvio dei lavori che a tutt’oggi non è avvenuto, di fronte all’opposizione da parte di vari soggetti, il governo di Ortega non è rimasto con le mani in mano, e ha minacciato e chiuso

in questi anni più di tremila organizzazioni “solo perché sono state critiche al progetto del canale”, ha dichiarato Amaro Ruiz, presidente della Fundación del Río, a Deutsche Welle.

Sta di fatto che in tutti questi anni molto poco si è saputo circa il megaprogetto, circa il quale Ruiz ha ricordato che una delle attuali critiche riguarda la corruzione che sarebbe prosperata attorno ad esso, in una situazione di totale mancanza di trasparenza che in un paese normale avrebbe suscitato l’attenzione della magistratura. E ha ricordato che “quando è stata firmata la legge 840 e l’accordo quadro sulle concessioni, che è un allegato a quella legge, è stato stabilito che il progetto sarebbe scaduto se l’investitore non costruiva il canale. Il progetto, quindi, avrebbe dovuto scadere. E quindi, l’abrogazione della legge 840 avrebbe dovuto essere fatta e fino ad oggi non è ancora avvenuta”. Mentre “il bilancio generale della Repubblica continua a dare alla commissione del canale dei fondi dalle tasse dei nicaraguensi, senza alcuna supervisione. Non si sa per cosa si spende, se oggi non c’è nessun progetto associato alla commissione del canale”.

Mentre il canale rimane di fatto un progetto fantasma, Ortega di tanto in tanto esce con annunci che riguardano la sua realizzazione sorprendendo un po’ tutti. L’ultima volta l’ha fatto il 14 settembre, festa nazionale del Paese, quando ha affermato che “il canale ad un certo punto sarà una realtà qui in Nicaragua Perché? Perché è vero che c’è un canale per Panama che è stato ampliato, ma le richieste del traffico internazionale sono così grandi che il canale è necessario per il Nicaragua”. La volta precedente ne aveva parlato nel dicembre 2021 quando aveva detto che il progetto “era vivo”, e prima ancora, nel 2019, quando aveva confermato che “è il nostro impegno a continuare per la costruzione del canale”. Intanto gli anni passano e di ruspe non si vede traccia.