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Migliaia di sostenitori di Bolsonaro si sono dati appuntamento davanti alle caserme di diverse città brasiliane per chiedere un intervento militare con lo scopo di impedire l’investitura del presidente eletto, Luiz Inácio Lula da Silva.

Le manifestazioni più numerose hanno avuto luogo davanti al quartier generale dell’esercito a Brasilia, e davanti al Comando Militare del Sud-Est a San Paolo. I partecipanti, per lo più vestiti con la maglia della nazionale di calcio brasiliana, hanno chiesto alle forze armate di “salvare il Brasile”.

Molti impugnavano bandiere brasiliane e alzavano cartelli in portoghese o inglese che esprimevano il concetto che il Brasile è stato defraudato dal risultato delle elezioni del 30 ottobre. I manifestanti sono scesi in piazza nonostante i militari brasiliani abbiano più volte dichiarato il loro sostegno alla democrazia e abbiano riconosciuto la regolarità della vittoria di Lula. Molte delle accuse mosse dai manifestanti sono state rivolte contro Alexandre de Moraes, presidente del Tribunale Superiore Elettorale, che secondo i manifestanti avrebbe perpetrato le frodi che avrebbero consentito a Lula di vincere.

Tutto ciò sta accadendo nonostante lo stesso Bolsonaro abbia acconsentito che si avviasse il processo di transizione, anche se non ha riconosciuto pubblicamente la sconfitta alle urne. Subito dopo il voto, dato il silenzio di Bolsonaro durato 44 ore, gruppi di estrema destra hanno iniziato le proteste, seguiti da centinaia di camionisti che hanno bloccato decine di strade in tutto il paese. Finalmente, dopo che il presidente sconfitto ha chiesto ai suoi sostenitori di rispettare la legalità nelle loro manifestazioni, i blocchi stradali sono stati tolti.

Da allora, piccoli gruppi sono rimasti accampati davanti ad alcune caserme, ma nei giorni di festa i seguaci di Bolsonaro sono tornati in piazza numerosi, come hanno fatto anche oggi, festa della Repubblica. In un comunicato reso pubblico alla vigilia, i vertici militari hanno ribadito che l’esercito è al servizio della “libertà, dell’indipendenza e dello sviluppo” del Brasile e che ha “la nobile missione di difesa della patria e della garanzia dei poteri costituzionali e della legge e dell’ordine”. Il comunicato si chiude con una frase abbastanza ambigua, laddove dice che l’esercito “ha avuto modo di interpretare i desideri del popolo che serve”.  La frase è stata letta dai seguaci di Bolsonaro come un invito a manifestare.