Domenica 2 ottobre il Brasile va alle urne. L’ultimo sondaggio Datafolha di giovedì 29 settembre da l’ex presidente Luiz Inácio Lula da Silva in vantaggio con 14 punti sul presidente Jair Bolsonaro. Lula potrebbe vincere al primo turno con il 48% del sostegno rispetto al 47% di una settimana fa, mentre Bolsonaro aumenta di un punto e si attesta al 34%.
Se si considerano solo i voti validi, tolti bianchi o nulli, Lula ottiene il 50%, una percentuale che non comporterebbe il ricorso al ballottaggio il 30 ottobre, dove comunque vincerebbe con il 54% rispetto a Bolsonaro dato al 39%. Al primo turno il presidente uscente, otterrebbe il 36% dei voti validi, tolti i bianchi o nulli. Il margine di errore del sondaggio, diffuso a poche ore dall’ultimo dibattito televisivo tra i candidati, è del 2%. In un altro sondaggio pubblicato lunedì da Ipec, Lula ha il 52% dei voti validi contro Bolsonaro, che ha il 34%.
Il 44% disapprova il governo Bolsonaro e il 32% approva
Il 52% degli elettori non si fida mai delle dichiarazioni del presidente
I principali candidati presidenziali cercheranno di convincere gli indecisi nel tradizionale confronto televisivo organizzato da TV Globo, di solito il più visto prima delle elezioni giovedì alle ore 22.30 locali, quando in Italia saranno le tre e mezzo del mattino di venerdì. È visto come l’ultima grande opportunità per i candidati di attirare voti, a tre giorni dal primo turno, mentre, secondo il sondaggio, l’86% dell’elettorato ha già deciso il suo voto.
Nel primo dibattito, l’ex presidente è stato criticato per aver eluso le accuse di corruzione, mentre non si è presentato all’incontro a cui hanno partecipato Bolsonaro e altri candidati sabato scorso. La campagna di Lula ha invitato i brasiliani al voto “utile” già al primo turno, per cercare i voti di altri candidati come Ciro Gomes (7% dell’intenzione di voto) e la senatrice Simone Tebet (5%). Lula ha anche ottenuto l’appoggio di figure simboliche, come l’ex giudice della Corte Suprema Joaquim Barbosa, relatore di uno scandalo di corruzione per acquisto di voti al Congresso durante il primo governo dell’ex presidente del PT.
In un clima polarizzato e per prevenire qualsiasi violenza, l’Alta Corte Elettorale ha deciso giovedì di vietare il porto di armi e munizioni da sabato a lunedì in tutto il paese da parte di cittadini con licenza, come cacciatori, collezionisti e tiratori. La Corte aveva già precedentemente vietato di portare armi da fuoco nei seggi elettorali e in un perimetro di 100 metri il giorno delle elezioni. Gli episodi di violenza non sono infatti mancati. L’ultimo sabato scorso, quando un sostenitore di Bolsonaro ha accoltellato e ucciso un simpatizzante di Lula dopo che aveva espresso la sua simpatia per il leader del Partito dei Lavoratori (PT) in un bar di Cascavel, nello stato brasiliano del Paraná. NIl 10 luglio, un poliziotto comunale, Jorge Guaranho, sostenitore del presidente brasiliano Jair Bolsonaro, ha fatto irruzione nella festa di compleanno di un altro agente simpatizzante del Partido de los Trabjadores (PT), Marcelo Arruda, e lo ha ucciso.