Cuba ha approvato con un referendum celebrato ieri 25 settembre il “Codice della Famiglia” che apre la porta al matrimonio egualitario, alla maternità surrogata e affronta la violenza di genere. L’approvazione del nuovo testo pone Cuba all’avanguardia nella politica sociale progressista promossa negli ultimi anni in America Latina. Un significativo passo avanti in un paese che per decenni ha emarginato la diversità e perseguitato gli omosessuali.
A favore del nuovo Codice ha votato il 66,8% dei cubani che hanno approvato un testo di cento pagine che affronta anche la violenza di genere e promuove l’equa distribuzione dei diritti domestici e delle responsabilità tra uomini e donne. I risultati sono stati confermati lunedì dal Consiglio Elettorale Nazionale. Contrario il 33,13% degli elettori, mentre l’astensione è stata del 25,01%.
Il presidente Miguel Díaz-Canel ha espresso attraverso il suo account Twitter la sua “gioia” per il risultato, mentre il governo aveva inondato nelle ultime settimane la televisione e la radio per sostenere la diversità e l’inclusione introdotta dal codice.
Tra chi si è opposto, la Chiesa cattolica e gli evangelici, fermamente contrari a questioni come il matrimonio egualitario, che si sono lamentati per il controllo governativo dei media che ha soffocato i punti di vista opposti. Gli oppositori e i sostenitori del governo hanno trasformato il voto in una sorta di consultazione a favore o contro il sistema socialista cubano.
In occasione di precedenti iniziative elettorali promosse nell’isola sono state approvate in modo schiacciante. Tuttavia la forte crisi economica che ha portato a lunghe file per ottenere cibo, medicine e carburante aveva fatto pensare alla possibilità di un voto di protesta contro il governo.
Il trionfo del ‘Sì’ dopo 25 bozze, circa 80.000 assemblee pubbliche e 300.000 suggerimenti del pubblico, dovrebbe costruire la base per cambiare la cultura “machista”. L’entrata in vigore delle misure approvate pone Cuba al primo posto nelle politiche sociali progressiste adottate in America Latina negli ultimi anni.