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In un recente articolo apparso su “ciperchile.cl”, lo scrittore nicaraguense Sergio Ramírez – già vicepresidente del primo governo sandinista, e ora in esilio per evitare il carcere in cui vorrebbe chiuderlo il suo ex compagno di lotta Daniel Ortega – parla dell’estesa varietà della sinistra latinoamericana. Nel richiamare le sue varie anime, Ramírez stila una lunga lista, in cui compaiono quelle forze che in passato hanno imbracciato le armi e lottato per la rivoluzione, quelle che hanno dato vita a una sinistra populista che ha cercato di perpetuarsi al governo, una sinistra nostalgica, un’altra accademica, per concludere con quella nuova sinistra che è alle prime prove di governo in Cile. “Però – continua lo scrittore – ciò che un esame vicino più accurato ci lascia vedere è la divisione tra sinistra autoritaria e sinistra democratica. Tra quella che considera anatema tutto ciò che si opponga all’egemonia di un solo partito, o di un solo leader, e quella che cerca di salvare se stessa affermando la sua fedeltà alla democrazia senza aggettivi, che consente di eleggere liberamente i governanti, e aderisce al rispetto delle libertà pubbliche e dei diritti umani, né democrazia proletaria né democrazia borghese. La democrazia”.  https://www.terzogiornale.it/2022/03/28/la-sinistra-latinoamericana-e-la-guerra-in-ucraina/