Nel giorno internazionale contro la violenza sulle donne, la Commissione Economica per l’America Latina e i Caraibi (CEPAL) ha pubblicato uno studio dal quale risulta che le donne vittime di femminicidio sono state 4.091 in 26 Paesi, con una diminuzione del 10,6% rispetto al 2019, quando le vittime furono 4.576.
Le percentuali più alte si sono registrate in Honduras (4,7 ogni 100.000 donne), Repubblica Domenicana (2,4), El Salvador (2,1), anche se casi di violenza sono in diminuzione rispetto al 2019. Diminuiscono anche in Bolivia, Brasile, Colombia, Guatemala, Paraguay, Porto Rico e Uruguay.
Rimangono uguali in Argentina, Cile, Messico e Nicaragua, e aumentano in Ecuador, Costa Rica e, particolarmente, in Panama.
In aumento anche a Granada (da 1,9 a 5,5 ogni 100.000 donne), a San Vicente e le Granadine (da 0 a 5,5), nello Suriname (da 1,1 a 2,8), e a Trinidad e Tobago (da 2,9 a 3,1). Paesi che non hanno nelle loro legislazioni il reato di femminicidio.
I casi di femminicidio si registrano in tutte le età della vita delle donne, ma sono più intensi durante la loro età riproduttiva (33 e 44 anni, 344 vittime nel 2020), mentre le adolescenti e le donne adulte giovani tra i 15 e i 29 anni (335 vittime nel 2020) vengono subito dopo.