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Troppa discrezione e timidezza da parte del governo nei confronti della gestione di Jair Bolsonaro in Brasile secondo un nutrito gruppo di congressmen statunitensi che hanno chiesto a Biden di esercitare pressioni e minacciare una revisione delle relazioni tra i due Paesi con lo scopo di frenare la continua erosione delle istituzioni democratiche da tempo in atto nel gigante sudamericano.

In una lettera inviata ieri al presidente USA, sessantatre membri del Congresso hanno chiesto che il governo assuma una posizione meno diplomatica e invii “un chiaro messaggio” a Bolsonaro affinché metta fine alle manipolazioni elettorali, alla corruzione e alla continua deforestazione dell’Amazzonia.

Per rendere più chiaro il loro messaggio, i firmatari chiedono che l’amministrazione USA minacci la compromissione delle relazioni bilaterali attraverso una revisione della cooperazione in materia di antiterrorismo e lotta al narcotraffico, bloccando anche la decisione presa da Donald Trump nel 2019 di fare del Brasile un socio della NATO, nonché di avviare un iter che lo porti a far parte integrante dell’alleanza.

Quello di concedere lo status di socio è una pratica che i governi americani sono soliti concedere a Paesi alleati che non fanno parte dell’alleanza atlantica, grazie alla quale questi ultimi possono entrare in possesso di sistemi di difesa e partecipare a esercitazioni militari assieme agli Stati Uniti.

Secondo i firmatari, mantenere per il Brasile di Bolsonaro lo stato di socio della NATO significherebbe che il governo degli Stati Uniti non ha nulla da dire nei confronti delle continue violazioni dei diritti umani, dell’ambiente e degli equilibri democratici in atto nel Paese, e costituirebbe una contraddizione con le stesse linee enunciate in materia dall’amministrazione Biden fin dal suo insediamento.

Per questo i congressmen firmatari chiedono che il governo USA faccia almeno retrocedere il Brasile allo stato che aveva precedentemente alla decisione di Trump che lo aveva annoverato tra i suoi alleati principali a livello planetario, tenuto conto che Bolsonaro ha messo in atto politiche che costituiscono un pericolo per gruppi minoritari vulnerabili, ha danneggiato l’ambiente, minacciato gli istituti democratici arrivando ad ipotizzare anche per il suo Paese scenari già visti il 6 gennaio al Campidoglio di Washington, e causato la morte di centinaia di migliaia di suoi concittadini a causa della sua scellerata gestione della pandemia.