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In Perù il presidente Pedro Castillo fa dimettere il primo ministro e impone una svolta moderata al Paese al fine di assicurare la governabilità. Il neo presidente peruviano ha comunicato di aver accolto le dimissioni del primo ministro Guido Bellido in carica solo da due mesi.
 
Al suo posto ha nominato Mirtha Vásquez, ex presidentessa del Congresso e deputata della formazione progressista Frente Amplio, nota per il suo impegno ambientale e per la difesa dei diritti delle donne. Guiderà un gabinetto in cui la componente femminile passa da due a cinque esponenti. Rimangono al loro posto il moderato Pedro Francke, riconfermato ministro dell’Economia, e Walter Ayala, alla Difesa.
 
Con le dimissioni del suo polemico primo ministro, Castillo prende le distanze dalla formazione marxista leninista Perù Libre e dal suo leader Vladimir Cerrón e si libera di un personaggio che fin dall’inizio del suo mandato si era scontrato con i partiti dell’opposizione che hanno la maggioranza del Congresso rendendo difficoltosa la navigazione del nuovo gabinetto.
 
Indagato per apologia di terrorismo per aver commemorato nel 2017 Edith Lagos, ex guerrigliera di Sendero Luminoso, Bellido, sostenitore di Nicolás Maduro, si era anche scontrato recentemente con il Ministro degli Esteri Oscar Maúrtua, il cui vice Luis Enrique Chávez aveva dichiarato che il Perú non riconosce come legittima nessuna autorità in Venezuela.
 
Ed era anche entrato in conflitto con lo stesso presidente prospettando via Twitter la nazionalizzazione della miniera di gas di Camisea gestita da un consorzio privato. Per le sue posizioni omofobe, si era anche attirato le critiche dei movimenti LGTBI.