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I dati sulla diffusione del coronavirus in Bolivia riportano oggi 210 casi di contagio e 15 morti. Il governo ha decretato lo stato di emergenza sanitaria fino al 15 aprile, la chiusura delle frontiere e delle scuole, e la sospensione dei voli da e per l’Europa.

Solo una persona per nucleo famigliare può uscire di casa per fare la spesa dalle 7 alle 12. Una misura che è stata adottata anche in altri paesi, come Ecuador e Panama.

Per quanto riguarda le elezioni generali previste per il 3 maggio, il Tribunale supremo elettorale ha inviato un progetto di legge al parlamento, in cui propone lo spostamento in una data compresa tra il 7 giugno e il 6 settembre.

Intanto, accuse allle misure prese dal governo vengono da Human Rights Watch (Hrw). Secondo l’organizzazione non governativa esse minacciano la libertà di espressione, laddove stabiliscono che “le persone che incitano al mancato rispetto del decreto o che disinformano o generano incertezza per la popolazione saranno soggette ad accuse penali per crimini contro la salute pubblica”.

José Miguel Vivanco, direttore Americhe per Hrw, ha diffuso un comunicato in cui dichiara  che “il governo ad interim della Bolivia sfrutta la pandemia per penalizzare coloro che pubblicano informazioni che le autorità considerano errate, questo viola il diritto alla libertà di espressione”.