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Il simbolo della campagna del presidente brasiliano Jair Bolsonaro era una mano che imita la forma di una pistola. Non stupisce che una delle sue prime azioni di governo ha riguardato l’allentamento delle regole per il possesso di armi da fuoco.

Il Brasile conta 209 milioni di abitanti e uno dei tassi di omicidi più alto al mondo, situazione che ha fatto sì che la maggioranza dei brasiliani sia contraria alla diffusione del permesso di acquisto di armi.

Tuttavia dall’insediamento alla presidenza di Bolsonaro è aumentata fortemente la domanda di armi da parte dei cittadini. Nel 2019 il governo ha concesso 200mila licenze, più di 54mila la polizia che le da per autodifesa, e poco meno di 150mila l’esercito, cui compete la concessione ai cacciatori. Tra i fautori della diffusione delle armi i tre figli maggiori del presidente.

Ultimamente il parlamento sta esaminando dei progetti di legge che renderebbero ancora più facile ottenere il porto d’armi. Qualora passassero, manderebbero in soffitta le leggi approvate nell’ultimo decennio del secolo scorso che avevano posto grossi limiti al possesso di armi.