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Metti una sera a Mogliazze, dopo cena, a parlar di ambiente con Piero Mozzi, mentre la grande stufa di maiolica che troneggia nella vasta cucina diffonde un buon tepore che tiene incollata ai suoi piedi la cagnetta freddolosa, e riscalda una pentola che sobbolle tenuamente e spande aromi tutto intorno.

Al borgo ci si arriva per una tortuosa strada che si alza da Bobbio, giù a valle. Con qualche giovane capriolo impaurito che di corsa ti taglia il percorso, in cerca di salvezza. Alle spalle, il Trebbia azzurro con le sue anse mansuete e ingannatrici, e il ponte romano che ne unisce le sponde, in un panorama addolcito e reso romantico dai promontori e dai bassi pendii all’orizzonte. Da selvaggio, salendo, finalmente si apre, ridandoci il respiro, sul borghetto di Mogliazze. Un capolinea del mondo, immerso nel verde delle vallate circostanti. Un po’ più in alto rispetto alle vecchie case di pietra, a poca distanza, brucano le pecore a un passo dall’ovile. https://ytali.com/2019/04/05/come-salvare-la-nostra-montagna-parla-piero-mozzi/J