Nella città amazzonica di Manaus per la sua campagna elettorale, Luiz Inácio Lula da Silva ha ieri ballato con gli indigeni e ha promesso loro sicurezza di fronte alle crescenti minacce di minatori e taglialegna illegali. Rivolgendosi ai leader dei popoli originari della zona, Lula ha detto che “Voi, compagne e compagni indigeni, giocherete il ruolo più importante nella storia di questo paese. Vi occuperete degli spazi in cui vivete, con la sicurezza, il rispetto e la cura del governo”. Nei mesi scorsi, alle rappresentanze indigene che manifestavano a Brasilia contro la politica di deforestazione della selva amazzonica voluta da Bolsonaro, Lula aveva preannunciato che, in caso di vittoria, avrebbe dato un ministero ad un rappresentante degli indigeni.
Dal canto suo Bolsonaro, durante un affollato meeting a Curitiba ha promesso ai suoi sostenitori che “il ladro non tornerà sulla scena del crimine”, riferendosi alle accuse di corruzione emerse durante il governo di Lula. Il quale rimane in testa in tutti i sondaggi per le elezioni del 2 ottobre, e ha trascorso 580 giorni in una prigione di quella città in seguito ad una condanna poi annullata dalla Corte Suprema. Mentre i suoi sostenitori cantavano “Lula ladro, il tuo posto è la prigione”, l’attuale presidente ha detto che “ora c’è un ladro che vuole tornare sulla scena del crimine, ma non tornerà. E speriamo che quando tornerà in prigione, che non sia a Curitiba”.
Intanto Jair Bolsonaro, ha perso il dominio web “bolsonaro.com.br” che non era stato rinnovato dal suo team ed è stato acquistato dagli avversari che lo hanno inondato di attacchi e critiche contro il leader dell’estrema destra brasiliana.
Il sito web è stato utilizzato per anni per promuovere la famiglia Bolsonaro e le azioni del capo dello stato, mentre ora mostra sulla sua copertina un’immagine del presidente nei panni del dittatore Adolf Hitler, circondato da bestiame, accanto alla frase “Minaccia il Brasile”.
La pagina pubblica anche una serie di testi critici nei confronti di Bolsonaro, così come una serie di vignette in cui appare mentre si bacia con diverse personalità, come il presidente della Russia Vladimir Putin o l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump, per il quale ha sempre mostrato la sua ammirazione.
“Bolsonaro non ha mai nascosto che è autoritario. Nei suoi tre decenni come politico, ha sempre sostenuto la violenza, la stupidità, la rottura dell’ordine democratico”, recita uno dei testi pubblicati sul web. Intanto da parte del team bolsonarista è stato annunciato un ricorso alla magistratura per rendere nullo l’acquisto del dominio, anche se gli attuali proprietari precisano che la pagina, attualmente, “non è amministrata né appartiene alla famiglia Bolsonaro”. La campagna elettorale continua.