Nella sede del vecchio Congresso Nazionale di Santiago la Convenzione che ha redatto la proposta per la nuova Costituzione del Cile consegnerà oggi al presidente Gabriel Boric il testo definitivo della nuova carta fondamentale, chiudendo un lungo processo che è durato un anno. Ora si apre la fase in cui le forze politiche si impegneranno in una campagna a favore o contro l’approvazione del nuovo testo che si concluderà il 4 settembre quando i cileni saranno chiamati ad approvarlo o respingerlo con un plebiscito.
L’ultimo sondaggio della società Cadem prevede la bocciatura del nuovo testo come l’opzione vincente, visto che il 51% degli interpellati respingerebbe la proposta di nuova Costituzione, mentre il 34% di coloro che hanno risposto al sondaggio sarebbe propenso ad approvarla.
Cadem ha riferito che sono favorevoli all’approvazione i giovani tra i 18 e i 34 anni (43%), coloro che si identificano con la sinistra (73%) e coloro che hanno votato approvo nel plebiscito di ingresso (58 %). Mentre sarebbero favorevoli alla bocciatura del nuovo testo le persone senza una posizione politica (48%) e coloro che non hanno votato al plebiscito che ha avviato il processo costituente (53%). A poche ore dalla consegna del testo definitivo della nuova Magna Carta al presidente Gabriel Boric, il sondaggio d’opinione ha rivelato che la maggioranza dei consultati non ha letto il testo di 499 articoli. Se il testo fosse bocciato dal voto dei cileni, rimarrebbe in vigore la Costituzione voluta da Augusto Pinochet nel 1980 e sarebbe di fatto bocciato il grande movimento popolare nato nell’ottobre del 2019 che aveva fatto nascere il nuovo processo costituente come passo necessario per il superamento delle disuguaglianze sociali che caratterizzano la vita del Paese.
Un sondaggio di Cadem svolto tra il 29 giugno e il 1 luglio riguardante la valutazione che i cittadini fanno della gestione del presidente da quando è entrato in carica l’11 marzo, riporta ancora una volta un alto livello di disapprovazione nei suoi confronti, con il 33% che ha affermato di approvare la sua gestione e il 62% che si è dichiarato contrario. Un risultato che segna un aumento della valutazione negativa rispetto ai dati della settimana scorsa.
Sale infatti dal 59% al 62% la disapprovazione per Boric, la percentuale più alta da quando è entrato in carica come presidente, e scende al livello più basso la percentuale del suo consenso dal 34% al 33%. Rispetto alla prima settimana di giugno, secondo l’istituto demoscopico che pubblica settimanalmente i propri sondaggi sul gradimento del presidente e del suo governo, la disapprovazione nei confronti dell’esecutivo in carica è aumentata di 15 punti percentuali.