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Dallo scoppio della protesta popolare nell’ottobre scorso, in Cile 33 sono i morti, 3.765 i feriti, 445 persone hanno avuto danni alla vista, 2.122 i feriti da armi da fuoco. Quando i militari furono mandati dal governo a presidiare le piazze in pieno stato di emergenza, il 25 ottobre quasi due milioni di cileni scesero in piazza. Finalmente il 15 novembre si è firmato l’Accordo per la Pace e la Nuova Costituzione.

Era la risposta con la quale la politica ha pensato di dare ascolto alla gente che era scesa in piazza. Un accordo di grande valore storico che prevede un cambiamento della Costituzione dell’epoca dell’ultimo Pinochet, e che dovrà sfociare in un nuovo patto sociale e politico. In tal modo poco più di 11 milioni di cileni andranno a votare il prossimo 25 ottobre scegliendo tra Apruebo, per un cambiamento costituzionale, e Rechazo, per mantenere l’attuale Costituzione. Il 4 marzo il Senato ha approvato la parità di genere per la Convenzione che sarà chiamata, in caso dell’approvazione del cambio, a scrivere la nuova Costituzione. È la prima volta che succede al mondo.